Cattive notizie si abbattono sul mondo delle polizze Rc auto, in quanto, si annunciano possibili nuovi rincari.
Pare che le compagnie si trovino in situazioni di difficoltà dato che, lo scarto tra “premi incassati” e “sinistri più costosi”, si aggira intorno al 5-8%.
Tale preoccupazione è stata espressa da Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, associazione delle imprese del settore.
Non mancano, polemiche e attacchi da parte dei consumatori che hanno già sottolineato l’usuale propensione al rialzo, da parte del settore assicurativo, tanto che, secondo alcune ricerche condotte da Adiconsum e Federconsumatori, è emerso che dal ‘96 a oggi si registrano rialzi pari al 170%.
Controbattono le compagnie, affermando che secondo alcune indagini condotte sul 2009, risulta che per ogni su 100 € incassati ne sono stati spesi, almeno, 105 €, così, senza interventi correttivi nel 2010 il divario rischia di farsi ancora più forte e consistente.
Dati incontestabili, secondo presidente degli assicuratori, che renderanno palese e quanto mai necessaria, la tendenziale riduzione delle agevolazioni sui costi, offerte ai consumatori.
Secondo l’analisi condotta dall’Ania, emerge che le imprese dovranno oramai fa fronte ad un fabbisogno tariffario che si aggira tra il 5% e l’8%.
Causa primaria di questa situazione precaria, è la frequenza dei sinistri che si registrano in continuo aumento, infatti l’indicatore attinente agli ultimi 9 mesi del 2009 ha raggiunto quota 8,6%, il doppio del valore conclamato in Francia.
A compromettere, in più, una situazione già compromessa, la cosiddetta “piaga delle frodi”, la quale si è venuta a determinare in quanto si è scoperto che il 2,5% dei sinistri sarebbe di origine fraudolenta.
Codacons, Adusbef e Federconsumatori si oppongono con resistenza, affermando che questa risulta essere l’ennesima manovra truffaldina per giustificare futuri rincari.