Il mobile italiano non vuole assolutamente conoscere la crisi e punta sul low cost per un ulteriore rilancio. Tesi confermata anche da Lorenzio Bucciol, che trent’anni fa fondò la Legnox, settore mobili per il bagno. Nel corso dello scorso anno la sua azienda non è dovuta ricorrere ad una sola ora di cassa integrazione per i 50 dipendenti dello stabilimento.
L’obiettivo per quest’anno è quello di ottimizzare i costi e ridurre gli sprechi: si punta a diminuire il prezzo finale del 15%, grazie ai nuovi materiali utilizzati e ad una progettazione più attenta e oculata.
Il mobilio low cost, certo non di alta fascia, ma quantomeno di media, come nel caso della Legnox, potrebbe essere davvero la nuova frontiera per il mercato italiano. I mercati esteri invece continuano a fare fatica, sia in Russia che quelli più tradizionali del vecchio continente, come Germania, Francia e Austria.
Anche le aziende venete, notoriamente famose per la loro pazienza nell’aspettare un buon ritorno economico, si aggregano alla tesi del “chi realizza un prodotto finito su una gamma medio-bassa per il mercato domestico, sta in una posizione molto più sana di altre imprese che puntano su una gamma più alta.