Probabilmente è di facile intuizione, ma spese come l’assicurazione della macchina, le bollette che riguardano la luce o il gas, la somma che viene pagato come affitto, oppure la rata del mutuo (comprendente anche tutti quei costi per i servizi bancari) si trovano, nel bilancio familiare, sotto la voce spese obbligate, ovvero quei costi a cui bisogna far fronte obbligatoriamente, senza via d’uscita.
Un interessante rapporto della ConfCommercio ci dimostra come dagli anni ’70 ad oggi queste spese incidano in misura molto più elevata: le spese fisse, in confronto ai consumi totali, rappresentano infatti una percentuale, nel 2008, pari al 30%, mentre trent’anni fa si aggirava intorno al 18,9%.
Un dato che sottolinea come le famiglie del belpaese siano sempre più costrette a fare “gli straordinari” per pagare tutte queste spese fisse: l’unico sistema per poter andare avanti è quello o di tagliare altre voci di spesa, oppure di cominciare ad indebitarsi.
Una realtà comune a molte famiglie, ma che va a “sfogare” i suoi effetti anche sulle imprese e sull’intera economia: un potere d’acquisto minore, significa minori consumi e un effetto destabilizzante sulla società.