E’ un campo in continua evoluzione quello delle energie alternative e così le ricerche scientifiche puntualmente offrono nuovi spunti. Questa volta parliamo di particolari pannelli fotovoltaici, battezzato Gigs, che sono in grado di risolvere i problemi legati agli spazi nei quali debbano essere installati.
Li ha progettati l’italiano Luciano Paletti che ha pensato bene di collocarli là dove non darebbero fastidio a nessuno, ossia lungo i blocchi di cemento che dividono le carreggiate delle autostrade. Grazie alle loro componenti questi pannelli risultano molto elastici e quindi sono adattabili ad ogni tipo di forma. Così non si dovrebbero sottrarre spazi all’agricoltura né ad altri utilizzi dei terreni nei quali normalmente sono collocati i pannelli.
Sono estremamente sottili, ricoperti da seleniuro di rame, gallo e indio e sono perfetti per rivestire qualsiasi tipo di materiale duro, come appunto il cemento o il ferro. E visto che le nostre autostrade misurano oltre 6.000 chilometri, ci sarebbe tutto lo spazio per montarli, come già successo nel recente passato lungo l’Autostrada del Brennero. Per tutti i dettagli
Dall’Inghilterra invece è in arrivo il Muckbuster, ossia un apparecchio che funziona semplicemente grazie ai rifiuti. Una volta infilati in una delle sue estremità, è in grado di filtrare i vapori nocivi e ottenere metano in grado di fornire elettricità, calore e acqua calda a tutta la casa attraverso una piccola turbina. Inoltre i rifiuti che al termine di tutto il processo restano all’interno dell’apparecchio possono essere venduti o utilizzati come concime organico, eliminando così anche il problema del compostaggio.
Lo produce la Seab Energy che è riuscita a ridurre il suo apparecchio in un container grande 13 metri, che quindi può essere più agevolmente imballato, spedito e installato, con tanto di incentivi previsti per il suo utilizzo. Sembra adattarsi perfettamente quindi a mercati rionali e grandi fiere che grazie al Muckbuster potranno autonomamente soddisfare il proprio fabbisogno energetico attraverso i rifiuti alimentari e le acque nere. Per approfondire