La riqualificazione delle città, che siano grandi centri urbani o paesi, è sempre più al centro dell’attenzione per le amministrazioni comunali, in Italia come altrove. Lo dimostra anche l’attenzione che sempre più viene posta sull’argomento della raccolta rifiuti, con idee sicuramente innovative.
Come quella che sfruttano già in diversi centri urbani di Spagna e Inghilterra, ossia la raccolta pneumatica dei rifiuti urbani eliminando quindi i classici bidoni per la raccolta che oltre ad essere antiestetici, spesso generano di cattivi odori.
E al contempo si possono anche eliminare o almeno ridurre anche i camion di raccolta. Il principio è semplicissimo: basta gettare i rifiuti in bocchette che portano ad una rete di tubazioni sotterranee e verranno trasportati da un sistema di aspirazione completamente chiusa che trasferisce i sacchetti ad una stazione di raccolta.
Logici quindi i vantaggi, soprattutto per le grandi città, sia in termini di vivibilità che di aspetto, anche se al momento si tratta di sistema operativo molto complesso, ma sicuramente efficiente. Il problema al momento sta ancora nei costi, perché gli investimenti per creare la rete di tubazioni restano alti e non è garantito il fatto che possano crearsi ostruzioni all’interno dei tubi che impediscano ai sacchetti di passare. Chiunque ne voglia sapere di più
E per rendere ancora più vivibili le nostre città è anche importante il concetto di riciclo. Segnaliamo quindi questa volta il Progetto Ri.u.so., nato da un’alleanza tra architetti, costruttori ed ambientalisti uniti dal rispetto del suolo, che è ormai ai limiti, ma anche dalla voglia di ottimizzare il risparmio di energia e di acqua e di realizzare nuove strutture esclusivamente attraverso l’impiego di materiali eco-compatibili.
Un programma di massima che si pone come obiettivo quello di realizzare le città del futuro attraverso il concetto economico di hi-low, ossia performances elevate a prezzi contenuti. Un primo assaggio del Progetto Ri.u.so c’è stato in questo weekend a Milano con un confronto tra vari rappresentati di istituzioni, politica, economia e rappresentanti del settore edilizio. Ma ovviamente servirà una diversa visione anche da parte degli Enti preposto, a cominciare da governo e parlamento. Per approfondimenti