Le tasse sui carburanti più alte d’Europa? Sono in Italia, ovviamente, e se ne sono accorti tutti gli automobilisti in questa estate di passione. Ma ora lo attesa anche l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha messo confrontato il prezzo ai distributori e quello che porta via la tassazione sia per la benzina che per il gasolio nei Paesi interessati dall’euro.
Per quanto paradossale possa sembrare, l’entrata maggiore non è delle compagnie o men che meno dei singoli gestori, ma proprio dello Stato. Infatti su ogni litro di benzina verde il peso delle tasse in Italia è pari a 1,033 euro, ossia il 58,1% del prezzo alla pompa. A seguire ci sono l’Olanda, con 1,016 euro di imposte a litro, e la Grecia, con 1,008 euro/litro. Stesso discorso per il gasolio per autotrazione che vede l’Italia in testa a 0,905 euro/litro di tasse, pari al 53,8% del prezzo alla pompa. A seguire l’Irlanda, con 0,791 euro/litro e la Finlandia, con 0,749 euro.
Ovviamente in Italia quasi la totalità della merce viaggia su gomma e così con l’aumentare dei prezzi per l’autotrazione saranno destinati a crescere anche quelli per i principali beni di consumo, con conseguenti effetti negativi sia sulla spesa quotidiana degli italiani che ovviamente sull’inflazione che non è certo destinata scendere.
Ma proprio il governo finalmente potrebbe passare al contrattacco tagliando il previsto rialzo dell’Iva. Una decisione preannunciata dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti: posto che l’aumento dei prezzi é legato a quello internazionale per greggio e raffinato, l’esecutivo sta comunque studiando un rimedio drastico come la riduzione delle accise per annullare l’imposta rispetto all’aumento.
Soddisfatti i primi commenti di chi rappresenta i consumatori, come Federconsumatori e Adusbef: “E’ positivo che finalmente si stia pensando alla sterilizzazione dell’Iva, o meglio all’accisa mobile. Bisogna intervenire immediatamente, abbassando le tasse sui carburanti di almeno 6 centesimi al litro come si sta facendo in Francia. Inoltre, se contestualmente a tale operazione si cominciasse concretamente a liberalizzare il mercato, si permetterebbe agli automobilisti di risparmiare altri 8-9 centesimi al litro sui carburanti. Questo darebbe un po’ di ossigeno non solo ai cittadini ma all’economia in generale, per le ricadute che il prezzo dei carburanti ha sui costi di trasporto e sulla determinazione di tutti i prezzi e di tutte le tariffe”.