Con l’esodo estivo arrivano puntuali i rialzi dei carburanti a pesare ancor di più sulle tasche degli italiani. I rincari però sono dovuti, come noto, al ritocco delle accise che dovranno sostenere le casse dello Stato Italiano. L’accisa è infatti una tassa fissata dal governo che costituisce una parte cospicua delle entrate nel bilancio di ogni Paese Europeo.
Il primo aumento di 4 centesimi dello scorso mese è servito a finanziare gli oneri per lo stato di emergenza «determinato dall’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti a paesi del Nord Africa», come recita il provvedimento del direttore centrale dell’Agenzia, mentre l’aumento che scatta con il mese di luglio è destinato a sostenere il Fondo unico per lo spettacolo (Fus).
La “tassa sull’accoglienza ai profughi”, per quanto determinata dal l’amministrazione doganale, trova fondamento nel decreto Milleproroghe, così come la destinazione dell’altro aumento al Fondo dello spettacolo è prevista dal decreto legge del 31 marzo 2011, n. 34, che si occupava tra l’altro, ma non solo, delle «disposizioni urgenti in favore della cultura».
Secondo i calcoli di Nomisma Energia un pieno medio costa da 2,5 euro in più, e da agosto 4 euro (sole 24 ore).
Quindi dopo il rialzo di Ip di due giorni fa, ieri sono arrivati quelli di Eni, Tamoil e Esso. Lo riferisce, con la consueta rilevazione, Staffetta Quotidiana.
Gli aumenti di Eni riguardano tutto il territorio nazionale, in media di 0,8 centesimi al litro sulla benzina e di un centesimo al litro sul gasolio, possibile preludio a un rialzo generalizzato sulla rete a partire da domani, riferisce la Staffetta.
Oltre ad Eni, i rialzi riguardano anche Tamoil, che ha aumentato di 0,5 centesimi al litro i prezzi di benzina (media nazionale a 1,636 euro/litro) e gasolio (1,518 euro/litro).
La media ponderata nazionale della benzina, tra i diversi marchi, aumenta invece di un millesimo al litro, arrivando a 1,624 euro, mentre il gasolio resta invariato a 1,507 al litro, riferisce la Staffetta.
fonte reuters.it
