Si chiamano Minos System, i lampioni pubblici del futuro e sono un prodotto tutto italiano, dalla doppia valenza visto che sono molto funzionali ma soprattutto assicurano un abbattimento dei costi di manutenzione e delle bollette.
L’Italia tra i mille problemi di spese eccessive che si ritrova a dover affrontare ha anche quello dell’illuminazione pubblica. Così ben vengano i Minos System, un innovativo sistema di illuminazione che garantisce un risparmio di energia elettrica pari al 45% e un risparmio del 30% per la manutenzione. Inoltre sono in grado di monitorare il traffico e funzionare come sistema di ricarica per le auto elettriche, controllare il livello di inquinamento e valutare il grado di accumulo dell’immondizia.
In pratica grazie ad un particolare sistema il lampione è in grado di sapere quando deve illuminare e con quale tipo di intensità, a seconda del grado di intensità della luce solare. E si calcola che se l’intera rete italiana utilizzasse i Minos System verrebbe assicurato un risparmio di circa mezzo miliardo di euro all’anno. Chi volesse conoscere meglio questo sistema può leggere qui.
Ai dati di cui abbiamo parlato sopra vanno aggiunti quelli che riguardano il consumo complessivo di energia elettrica in Italia sia nel pubblico che soprattutto nel privato. Secondo i numeri diffusi in questi giorni da Terna e dal Gestore dei Servizi energetici, l’energia elettrica richiesta in Italia è in forte calo, dando l’ennesima dimostrazione di quanto la crisi finanziaria incida sulle abitudini delle famiglie italiane.
Nei primi due mesi è stata registrata una diminuzione dei consumi pari all’8,1% dati risultano essere oltremodo negativi se si include tra i fattori anche quello climatico. I settori più colpiti da questa sono il termoelettrico, che ha registrato un calo del 23,9%, e geotermico, la cui produzione ha visto una diminuzione del 4,6%. Per quanto riguarda, invece, il settore delle rinnovabili, i dati mostrano una nuova e importante crescita del comparto verde, cresciuto rispetto al 2011 del 13,7% (l’idroelettrico con +43%, l’eolico con +19,1% e il fotovoltaico con +11,2%). Per saperne di più potete leggere qui.