Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, ha dichiarato che “il momento è drammatico, ma non vogliamo abbandonare la speranza, lasciare il campo, perdere lo spirito di proposta e di spinta per la politica e per la società“.
La numero uno degli industriali ha aggiunto che “ci siamo e siamo in tanti” e “rappresentiamo non solo l’impresa, l’economia, ma il paese tutto”. Marcegaglia ha rimarcato che “lo spettacolo che sta offrendo il Parlamento è deprimente, inaccettabile per il paese: se sono proprio le istituzioni a dare la sensazione di non comprendere quanto sia seria la situazione interna e internazionale è doppiamente grave“.
Da viale dell’Astronomia si sottolinea inoltre che “la crisi finanziaria prima ed economica poi non è finita e torna, di nuovo, con le sembianze di un’altra crisi finanziaria, che ci riguarda come Italia e come Europa”. Il dramma del Giappone poi ha messo “in crisi la terza economia del pianeta e ha imposto al mondo di ripensare il nucleare“, benchè “non si debbano prendere decisioni strategiche in tema di energia sull’onda delle emozioni“, poichè va considerato “quale sconvolgimento sulla domanda si verificherebbe se paesi come Cina e India decidessero di abbandonare il nucleare per restare ancorati solo al petrolio“.
“Quanto al Nord Africa” – ha concluso Marcegaglia – “la sua influenza sugli equilibri sociali e di sicurezza per il nostro paese è evidentissima nel dramma dei profughi a Lampedusa e non solo”; è inoltre “chiara anche la sua influenza sul prezzo del greggio e ciò – per un paese come il nostro dipendente per l’85% da gas e petrolio importato – ha un impatto notevolissimo”.