Quello del fotovoltaico, nonostante la grande espansione negli ultimi vent’anni, sembra essere un settore in crisi e così comincia anche la fuga delle grandi aziende.Come la Siemens che ha annunciato la sua uscita dal mercato dell’energia fotovoltaica entro il 2014 per focalizzare le sue attività nel settore delle rinnovabili sull’energia eolica e idroelettica.
In pratica la divisione Energia sarà assottigliata, mentre quella Solar&Hydro verrà interrotta. Una volta soddisfatti tutti i contratti attualmente in vigore, l’intero comparto del solare e parte dei suoi dipendenti sarà ceduto ad un nuovo acquirente. I motivi della decisione sono principalmente la spietata concorrenza straniera e la concessione di incentivi statali poco idonei a favorire lo sviluppo di questo settore.
Come fanno sapere da Siemens “il mercato globale del solare a concentrazione segna oggi un drastico calo da quattro gigawatt a poco più di un gigawatt in questo contesto, quindi, sono le aziende specializzate ad essere in grado di massimizzare gli sforzi”. In ogni caso “l’importanza delle energie rinnovabili nel mix energetico mondiale continuerà a crescere, e la potenza eolica e idroelettrica costituiranno il principale contributo allo sviluppo delle rinnovabili”. Per tutti i dettagli potete leggere qui
Per un colosso che cambia strada ce n’è un altro che invece punta sulle energie rinnovabili per diventare indipendente e far diventare così anche i suoi clienti. E’ Ikea che dal 2016 venderà solo lampade e luci esclusivamente a LED, ma soprattutto entro il 2020, vuole ottenere l’indipendenza elettrica attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Così ogni centro di distribuzione sarà dotato di un suo impianto fotovoltaico capace di garantire la fornitura elettrica necessaria come avviene nei punti vendita degli Usa con 34 dei suoi 38 negozi che hanno installato moduli solari. E grazie ad un investimento di circa 1,5 miliardi di euro, verranno realizzati anche impianti eolici che consentiranno il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal gruppo svedese. Una maniera per risparmiare ma anche per educare alla sostenibilità i propri clienti. Chi volesse saperne di più legga qui