Assicurazione temporanea: pro e contro

Molti appassionati delle due ruote attendono con ansia l’arrivo della bella stagione per poter abbandonare l’auto in garage e cominciare a usare la moto o lo scooter. Per venire incontro a queste esigenze le case assicurative hanno cominciato già da qualche anno a permettere la stipulazione di un contratto di assicurazione per un periodo inferiore ad un anno.

Tuttavia a conti fatti sembra che questi tipi di polizze si dimostrano nel tempo più sconvenienti rispetto a quelle tradizionali.

Da qualche anno è stata introdotta la possibilità di stipulare una protezione assicurativa per l’auto o per la moto per periodi inferiori alla durata standard di un anno. Questa misura è stata creata per venire incontro a una serie di esigenze che non potevano essere risolte con la classica polizza annuale, pensando soprattutto a chi usa un veicolo poco o solo saltuariamente.
Oltre alle già nominate assicurazioni temporanee, bisogna tenere conto dell’esistenza delle polizze a consumo o a chilometraggio, che prevedono un limite di chilometri al di sopra dei quali non si è più coperti. Spesso questi contratti prevedono l’installazione di un dispositivo satellitare che possa rendere conto del reale utilizzo della vettura.

Le RC tradizionali, dal canto loro, danno la possibilità di effettuare una o più sospensioni nel corso dell’anno assicurativo. In altre parole avvisando per tempo la compagnia si può fermare la copertura per farla poi ripartire nel momento in cui si ricomincia a utilizzare il veicolo. Questo stratagemma consente di stipulare un’assicurazione annuale e spalmarla nel tempo. Bisogna però informarsi bene, perché di solito ci sono dei paletti: per esempio il periodo minimo di sospensione o il numero di volte in cui è possibile effettuare l’operazione.

Rispetto alla classica RC annuale, un contratto temporaneo costa il 15% in più, un dato che sale al 30% se si tratta di un motociclo o di un ciclomotore. Per una compagnia, infatti, garantire la copertura per un periodo di tempo inferiore all’anno comporta da una parte un rischio più grande, dall’altra un costo maggiore in termini di gestione della polizza.

Un altro svantaggio è che gli automobilisti che sottoscrivono questo tipo di assicurazioni non vedono migliorare la propria classe di merito. Non completando il “periodo di osservazione” di 10 mesi infatti, non viene rilasciato alcun attestato di rischio.

Alla fine dei conti, prima di optare per una polizza temporanea bisogna valutare con attenzione, caso per caso, per vedere se sia effettivamente la scelta più conveniente.

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