Sembra finita la lunga fase di crescita del mercato assicurativo responsabilità civile auto in Italia: i premi sono aumentati di circa il 28% negli anni 2000-2007, con una diminuzione 2007-2006 dell’1%, più accentuata nelle regioni settentrionali (-1,8%).
Si confermano infatti le forti differenze nelle macroaree geografiche: nel Meridione i premi RC auto sono cresciuti nel 2000-2007 del 43,8%, rispetto al +18,5% delle regioni settentrionali e al +32,1% di quelle centrali.
Ma tali differenze, e le inefficienze del sistema assicurativo da cui esse derivano, potrebbero essere presto debellate grazie alle nuove tecnologie, con relativi benefici agli assicurati.
Sono alcuni dei dati che emergono da una ricerca condotta da Antonio Coviello, ricercatore presso l’Istituto di ricerche sulle attività terziarie del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli (Irat-Cnr) e docente di Marketing assicurativo nella Seconda Università di Napoli.
La ricerca individua il fattore cruciale per l’evoluzione del sistema assicurativo nell’innovazione e in particolare nella diffusione capillare delle tecnologie di bordo (GPS per il posizionamento, GPRS per la trasmissione, accelerometri elettronici ad alta precisione) e dei nuovi servizi internet based.
Un sistema innovativo che permetterà alle compagnie di contrastare le frodi e aumentare la produttività nelle aree geografiche che ne sono più flagellate, a vantaggio proprio e dei clienti.
Il fenomeno criminoso nella RC auto – secondo i dati Isvap 2007 – incide a livello nazionale per il 2,54% del numero dei sinistri, per un importo di 289 milioni di euro, pari al 2,27% del valore complessivo dei risarcimenti e all’1,59% sui premi. Un’incidenza molto differenziata a livello territoriale, che tocca punte quali quella della provincia di Napoli – dove rappresenta il 15,18% dei sinistri, il 12,88% dei risarcimenti e l’8,82% dei premi – contro Milano e Firenze dove raggiunge in numero lo 0,89% e lo 0,6-0,8% di risarcimenti e premi.
Tale fenomeno determina a sua volta l’inefficienza delle strutture liquidative, particolarmente nell’Italia meridionale, limitando anche la crescita del mercato dell’e-insurance.
Il numero totale dei ‘punti di contatto per la liquidazione dei sinistri’ sul territorio nazionale, al 31 dicembre 2007, è sceso a 5.227 con una riduzione del 3,8% rispetto al 2006, toccando nell’Italia meridionale il -5,1% rispetto all’Italia centrale (-4,8%), settentrionale (-3,7%) e insulare (-0,2%).
Ne consegue l’aumento del numero medio di utenti serviti da ciascun “punto di contatto”, passato a 9.011 veicoli rispetto a 8.513 nel 2006 (6.624 del 2003). Anche in tal caso l’area geografica con i rapporti più elevati resta l’Italia meridionale, 12.861 veicoli circolanti per ogni “punto di contatto”, e la Campania, dove si sfiorano i 20 mila veicoli.
Inevitabilmente, anche il carico medio di sinistri per addetto è cresciuto, a livello nazionale, da 799 nel 2006 a 778 nel 2007 (carico di lavoro maggiore per la Campania: 1.450), con intuibili ricadute negative sulla qualità del servizio.
Via | CNR
Fonte: Ictblog.it