Le banche protestano.. i vertici dell’Abi proprio non ci stanno alla decisione di Monti di abolire le commissioni sui crediti, ed ecco che i maggiori rappresentanti dell’associazione bancaria italiana preferiscono dimettersi.
Tra i primi il Mussari, presidente del Monte dei Paschi di Siena che ha consegnato le sue dimissioni per palesare il manifesto dissenso contro l’emendamento del decreto liberalizzazioni da poco emanato dal governo Mont il quale sancisce l’abolizione delle commissioni sui crediti concessi dalle banche italiane.
Praticamente, dopo il varo della nuova legge, coloro i quali sottoscriveranno prestiti e finanziamenti dovranno pagare solo ed esclusivamente gli interessi, senza alcun tipo di costo aggiuntivo. In questo modo, i clienti potranno determinare con esattezza e precisione a quanto ammonta la rata da pagare, in virtù di una nuova logica improntata sulla trasparenza e sul risparmio.
L’Abi reagisce, e non mancano polemiche e discussioni. Per scongiurare il rischio di un crollo economico italiano così come accaduto alla Grecia che nonostante gli aiuti continua ad essere a rischio default (per approfondire l’argomento clicca qui), Monti non avrebbe potuto lasciare di certo inalterato il sistema bancario italiano.
Comprensibile l‘indignazione, meno comprensibile però la reazione. Innanzitutto perché nessuna delle categorie colpite dai provvedimenti del governo Monti in questi mesi, si è permessa il lusso di reagire in questo modo, nonostante la forte voglia di protesta. I vertici dei sindacati non si sono certo dimessi, ad esempio, nonostante la dura riforma sulle pensioni che ha sconvolto la tranquillità di centinaia e centinaia di pensionati italiani (per approfondire l’argomento clicca qui).
Poco da dire insomma, soprattutto se si pensa che meno di un mese fa il Governatore Visco aveva chiamato a raccolta gli istituti di credito annunciando un nuovo regime di ristrettezza basata sull’oculatezza e il risparmio (per approfondire l’argomento clicca qui).
Oltre il danno la beffa, verrebbe da dire a noi consumatori sempre troppo spesso schiacciati dal sistema bancario italiano che ad oggi vanta i costo più alti d’Europa.