Bankitalia: le imprese hanno difficoltà a essere competitive

Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, ha dichiarato che “una maggiore competitività del sistema produttivo non può essere ottenuta con sostegni e difese dalla concorrenza: richiede un’attenta regolamentazione pro-competitiva dei mercati, ben disegnata e sorvegliata da regolatori indipendenti”.

Il governatore di Bankitalia ha poi sottolineato che i numeri “esprimono sinteticamente la difficoltà delle imprese italiane a essere competitive, dei responsabili della politica economica ad attuare strategie di modernizzazione del Paese, degli stessi economisti a orientare le proprie ricerche e a comunicarne al pubblico i risultati“.

Draghi ha voluto inoltre precisare che “stiamo uscendo dalla recessione lentamente e secondo le previsioni del Def solo nel 2014 il Pil tornerà sul livello del 2007: in termini di prodotto pro capite, il recupero del livello pre-crisi sarà ancora più lento”. L’inquilino di Palazzo Koch ha specificato che “una crescita stentata alla lunga spegne il talento innovativo di un’economia, deprime le aspirazioni, prelude al regresso e preoccupa particolarmente in un Paese come il nostro, su cui pesano un’evoluzione demografica sfavorevole e un alto debito pubblico“.

Fortunatamente in Italia – ha commentato Draghi – “la buona tenuta del sistema bancario, la generale solidità finanziaria di famiglie e imprese, una prudente gestione del bilancio pubblico hanno limitato il peggioramento dei conti pubblici: l’indebitamento netto é, per la prima volta dall’avvio dell’euro, nettamente inferiore al valore medio dell’area”. Infine – ha concluso il governatore – “la dinamica della spesa corrente è stata finalmente rallentata, ma la spesa in conto capitale é stata fortemente ridotta, è sui livelli più bassi degli ultimi decenni e la pressione fiscale continua a essere elevata nel confronto internazionale e in prospettiva storica”.

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