Decreto Liberalizzazioni: arrivano i nuovi emendamenti! Numerose e sostanziali sono state le modifiche che i nuovi emendamenti hanno operato sugli originari intenti che ispiravano il famoso Decreto Liberalizzazioni stilato dal Governo Monti.
Ad un’attenta analisi dei suddetti emendamenti, emerge con chiarezza che le varie modifiche apportate, in realtà, vanno ancora una volta a sostenere le principali lobby economiche del paese (e non solo), una scelta questa, che va in netto e clamoroso contrasto con quanto dichiarato dal Governo, senza contare poi che tale variazione di percorso potrebbe altresì creare seri problemi a noi cittadini e consumatori.
Ed ecco che ancora una volta si è costretti a cedere davanti all’evidenza ed ammettere che, così come da centinaia di secoli orsono, il potere politico si arrende dinanzi agli interessi del potere economico.
Stando a quello che le associazioni dei consumatori sostenevano fino a poche settimane fa, grazi al varo del nuovo decreto liberalizzazioni, noi consumatori avremmo dovuto rsparmiare fino a 1.000 euro annuali grazie alle sensibili riduzioni sui prezzi di beni e servizi attuate dal decreto! E invece ecco subito il primo passo indietro e l’integrazione di numerosi emendamenti che rischiano di nuocere seriamente alle tasche di noi italiani (alle prese con tagli alle pensioni, con gli aumenti dell’Iva, con il caro petrolio e con l’innalzamento del costo della vita).
Il primo passo indietro il governo lo ha fatto con le Banche, dopo la protesta da parte dell’Abi e le dimissioni di alcuni direttori di banca, Mario Monti (banchiere di professione) ha pensato bene di reintrodurre il pagamento delle commissioni bancarie. Le commissioni si pagheranno, quindi, a meno che la banca non pecchi in merito alla trasparenza e alla chiarezza.
Ad aggravare ancora di più la posizione del governo oramai chiaramente “azzerbinato” alle pressioni economiche, la convinzione che le crescenti liberalizzazioni degli ultimi venti anni siano state tutt’altro che positive per noi consumatori italiani. Numerose associazioni dei consumatori hanno infatti sostenuto che le liberalizzazioni susseguitesi nell’arco degli ultimi 20 anni hanno seriamente indebolito l’economia degli italiani, incidendo per ben 110 miliardi sia sui bilanci familiari che sul generico bilancio italiano.