Il Fondo monetario internazionale ha comunicato che nell’economia italiana la crescita “resta modesta, guidata principalmente dall’export“, e ciò minaccia la prospettiva di “un significativo miglioramento dell’occupazione“.
L’attenzione al bilancio pubblico – ha inoltre puntualizzato il Fondo monetario internazionale – rende l’economia “più solida” e “l’obiettivo di avvicinamento al pareggio di bilancio entro il 2014″ è da collegare alla “razionalizzazione della spesa pubblica”.
Le banche del nostro Paese – viene sottolineato da parte del Fondo – “hanno affrontato la crisi meglio della maggior parte degli altri, in parte aiutate da un processo di consolidamento precedente: le ricapitalizzazioni recentemente annunciate rafforzeranno ulteriormente i bilanci”. Antonio Borges, capo della missione del Fmi in Italia, ha poi specificato che “qualunque sforzo per rilanciare il Mezzogiorno è benvenuto, ma capiamo che si tratta di una sfida importante”.
Quanto al federalismo, quest’ultimo “non deve minare la disciplina di bilancio e andrebbe integrato con il risanamento dei conti pubblici: bisognerebbe prendere in considerazione un federalismo a velocità variabili, a riflesso delle differenze regionali sulle capacità di amministrazione“. Il federalismo potrebbe così “migliorare l’efficienza e l’affidabilità delle finanze pubbliche” e perciò “alle autorità locali dovrebbe essere consentito di tassare tutte le proprietà immobiliari”.
In merito al rapporto del Fondo, Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, ha affermato che il governo è stato in grado di “tenere il bilancio dello Stato, il risparmio delle famiglie, la coesione sociale” e “ha tenuto aperti i canali del finanziamento alle imprese“. Tremonti ha infine rimarcato che “ogni autunno veniva prevista la caduta del sistema ma questo autunno il sistema ha tenuto”.