Il destino della crisi dal punto di vista delle banche

La Banca Centrale Europea conferma che la recessione caratterizzerà l’anno corrente, intanto sui mercati prevale l’incertezza sebbene si possa intravedere un certo miglioramento. La Bce di Mario Draghi, nel consueto bollettino mensile, fa sapere che “il clima nei mercati obbligazionari dell’area euro ha continuato a migliorare. Vi è stata una vigorosa domanda per i titoli italiani e spagnoli. Tuttavia sui mercati continuano a prevalere tensioni, fra le incertezze di alcuni paesi e le notizie negative su banche in difficoltà.

Il periodo critico che stiamo vivendo è stato sottolineato da una drammatica osservazione venuta da Francoforte “il debito pubblico in molte economie avanzate ha raggiunto livelli raramente osservati in tempo di pace. Esiste il rischio di gravi effetti avversi che un elevato debito, specie se superati certi livelli in rapporto al Pil, potrebbe avere sulla crescita.

Ma quali sono le previsioni per il 2013? Spiegano ancora dalla banca europea che “i recenti dati e indicatori suggeriscono che l’attività economica dovrebbe cominciare a stabilizzarsi nella prima parte dell’anno. Nel secondo semestre dovrebbe iniziare a manifestarsi una graduale ripresa.” Proprio per porre fine alla crisi economica, dal Fondo monetario internazionale presieduto da Christine Lagarde, arriva la richiesta ai governi di intensificare gli sforzi “Nel breve termine è necessaria un’azione più forte per rafforzare la riconquistata fiducia dei mercati e mettere fine alla crisi.” Sebbene in Europa siano stati fatti progressi “restano debolezze e la stabilità finanziarie non è assicurata.” Il Fmi richiede dunque un maggiore impegno economico, al fine di rafforzare i bilanci delle banche.

 

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