Manovra Monti: Quali le agevolazioni fiscali previste?

Martedì 13 dicembre 2011 è stata sottoposta al vaglio della Commissione Bilancio e Finanze della Camera, la famosa Manovra Monti, il famoso documento che dovrebbe cambiare le  economiche e finanziarie del nostro paese.

Numerose le  novità introdotte. Andiamo allora a  vedere nel dettaglio quali sono le modifiche apportate al testo e quali invece i punti lasciati inalterati e quali le agevolazioni fiscali previste.

Novità fiscali:

IMU: Arriva la nuova tassa sulla casa, rimangono però le detrazioni a favore dei nuclei familiare con figli a carico, pari a 200 euro se si tratta dell’abitazione principale. A questa pare si aggiungerà un ulteriore bonus pare a 50 euro per ogni figlio a carico con meno di 26 anni dimorante e residente nella medesima abitazione, per un massimo di € 400. Quindi facendo due calcoli oltre ai 200 euro di base si potrebbe raggiungere altresì la cifra di 600 euro di detrazione.

BOLLO CONTI CORRENTI E LIBRETTI DI RISPARMIO: In vista di un uso sempre più ridotto dei contanti, il nuovo maxiemendamento pare sia proiettato ad eliminare il bollo di € 34,20 per le persone fisiche e di € 73,80 per le imprese e le persone giuridiche per tutti i conti con un deposito fino € 5.000.

RISCOSSIONE EQUITALIA: nel caso in cui fossero presenti cause particolari rispetto al pagamento, il nuovo decreto “Salva Italia” prevede la concessione, per una sola volta, della possibilità di effettuare il saldo dei contributi dovuti mediante pagamento rateale per un massimo di 72 rate mensili.

NUOVO ISEE: secondo quanto annunciato il nuovo metodo ISEE dovrebbe essere più specifico e tenere conto in modo più preciso e appropriato del reddito dei componenti del nucleo familiare e degli effettivi carichi familiari con particolare attenzione ai figli successivi al secondo.

IMPOSTA PATRIMONIALE: scongiurato il rischio dell’applicazione di una possibile nuova imposta patrimoniale in senso stretto, dato che, come ha dichiarato lo stesso Monti, la strutturazione di una simile tassa richiederebbe troppo tempo e non eliminerebbe comunque la fuga patrimoniale all’estero.

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