I mutui hanno smesso di far parlare di sé, già da qualche settimana.
Il motivo? Semplicemente perché il valore del tasso di riferimento del mercato interbancario, l’Euribor, non si muove dalla sua posizione, bloccato sui minimi storici, fortemente sotto l’1% fissato dalla Banca Centrale Europea.
Le tre diverse scadenze di questo tasso sono tutte sotto la percentuale determinata dalla BCE: quella a un mese è ferma allo 0,42%, mentre quella a tre mesi si aggira intorno allo 0,66% e quella a sei mesi arriva solo a sfiorare il tetto fissato, rimanendo sullo 0,97%.
Non salgono i tassi nemmeno in concomitanza dei problemi economici della Grecia che, ad esempio, solamente dodici mesi fa, avrebbero fatto schizzare alle stelle le percentuali.
E’ utile ricordare come, ad esempio, dopo il fallimento Lehman, i tassi interbancari subirono un’improvvisa impennata, arrivando fino ad una quota superiore al 5%.
Oggi fortunatamente non è successo niente del genere: anzi è prevista un’ulteriore discesa dei tassi, visti i movimenti dei tassi impliciti in relazione ai future sull’Euribor e, in particolare, perché nessuno si aspetta che la BCE alzi il costo del denaro fino all’inizio del 2011.
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