La BCE ‘taglia’ il denaro, meglio un mutuo a tasso misto

In mezzo a tutte le bordate di nuove tasse e rialzi dei prezzi, è finalmente arrivata una notizia positiva per chi abbia in piedi un mutuo: la BCE infatti lo scorso fine settimana ha deciso di tagliare dello 0,25% i tassi d’interesse riportando il costo del denaro all’1%, ossia il suo minimo storico sul mercato europeo.

Una decisione che, se applicata in tempi brevi, dovrebbe generare un bel risparmio per le famiglie italiane che abbiano stipulato un contratto con mutuo a tasso indicizzato. Le Associazioni dei consumatori calcolano infatti che le riduzioni per un mutuo ventennale da 200mila euro, ad esempio, possano essere almeno pari a 300 euro l’anno.

Fra la teoria e la pratica però ci sono di mezzo le differenze tra i tassi europei, come Irs ed Euribor, e quelli applicati dalle banche italiane. Se infatti i primi sembrano in caduta libera, con ovvie conseguenze positive per gli investitori, dall’altra i nostri istituti di credito applicano ancora tassi alti e soprattutto non sono così celeri ad applicare le modifiche che arrivano dai suggerimenti della BCE, che dovrebbero in realtà essere obblighi per tutti. In teoria il denaro dovrebbe costare di meno, ma allo sportello sembrano non accorgersene.

Ecco perché in mezzo alla marea di proposte tra mutui a tasso fisso e variabile c’è anche la possibilità di sottoscrivere quelli a tasso misto, ossia un tipo di prestito che permette di modificare la tipologia del tasso d’interesse nel corso del contratto.  Seguendo quello che è il costo del denaro, bloccando così eventualmente eventuali rialzi imprevisti passando al tasso fisso. Normalmente è la soluzione che viene preferita da coloro che all’atto della stipulazione del contratto non abbiano trovato condizioni che li soddisfino e preferiscano quindi non rischiare.

Il funzionamento del tasso misto è semplice: quando lo si firma vengono fissate anche delle scadenze all’arrivo delle quali l’intestatario può decidere, anche su consiglio di chi operi sul mercato, di passare dal tasso variabile a quello fisso, oppure fare il passo inverso. Il lato negativo della medaglia è che gli istituti di credito prevedono, alla sottoscrizione, un costo aggiuntivo. Ma in fondo forse val la pena rischiare.

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