Si è accennato su questo sito alle cause più recenti della crisi di vaste proporzioni che sta interessando, in maniera più o meno intensa un po’ tutti i Paesi europei e gli Stati Uniti.
In realtà, la natura sistemica della crisi del debito sovrano riconosciuta alla Grecia dai capi di stato e di governo dell’area euro, già nel mese di luglio, non è che il più recente drammatico momento della crisi che ci attanaglia.
Crisi che trae origine in molti Stati europei e negli Stati Uniti attraverso politiche alquanto disinvolte di Banche e Finanziarie, ricordiamo, in particolare, negli States, le concessioni di mutui a tasso variabile e ad alto rischio d’insolvenza (subprime), e le emissioni di titoli ed obbligazioni ad essi connessi e posti a disposizione di investitori di tutto il mondo.
Le conseguenze, come noto, sono state devastanti e l’effetto domino che ne è scaturito ha influito assai negativamente sulle economie di molti i Paesi, specie quelli con economie più fragili.
Di qui anche la crisi dei mercati che scontano anche la scarsa fiducia degli investitori nella capacità di pronta ripresa dei Paesi con le economie più problematiche.
Per quanto concerne l’Italia, l’opinione più diffusa per uscire dalla crisi, è che occorrono misure drastiche, sia nell’ottica della riduzione del debito pubblico, attraverso la opportuna razionalizzazione delle spese e la eliminazione degli sprechi, provvedendo anche alle misure volte alla crescita economica e del Pil.