I numeri dell’Istat lo confermano chiaramente: il mercato immobiliare è ancora in crisi. Infatti nel quarto trimestre 2012 i prezzi delle abitazioni sono scesi dell’1,5% in termini congiunturali (quinto ribasso consecutivo) e del 4,6% sui dodici mesi.
Scendendo in dettaglio il risultato del quarto trimestre è dovuto ad un’ulteriore calo dei prezzi delle case esistenti oltre al terzo rallentamento consecutivo) nel rincaro di quelle appena consegnate per la vendita dai cantieri. In ogni caso la diminuzione dei prezzi delle case, pari all’1,5%, è leggermente più bassa di quella rilevata nel trimestre precedente (che era -1,7%).
Complessivamente i prezzi delle abitazioni sono diminuiti nel 2012 del 2,7% rispetto al 2011, un dato derivato dall’aumento del 2,1% per le abitazioni nuove e di un calo del 4,7% per quelle esistenti. Ma secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare istituito dall’Agenzia delle Entrate le cifre complessive del mercato sono ancora più drammatiche, con un calo del 25,8% su base annua, soprattutto perché i tempi delle compravendite si siano notevolmente allungati, causa le difficoltà delle famiglie nel reperire i fondi necessari dalle banche con i mutui ma anche la volontà di chi vende di non rimetterci.
E allora come spesso successo negli ultimi anni la domanda gira: conviene ancora investire nel mattone? Non esistono certezze sulle tempistiche di ripresa del mercato, soprattutto per quello che attiene la ripresa. Ma soprattutto dipende dal nostro sistema bancario italiano e dalle sue condizioni troppo stringenti nella concessione di finanziamenti sia al settore immobiliare che ai privati per la compravendita.
Paradossalmente se il mercato dovesse far registrare un primo dato positivo dopo tutti questi mesi di crisi potrebbe anche verificarsi anche un aumento dei tassi da parte delle banche che quindi renderebbero comunque difficile far ripartire gli acquisti.