Se mai ci fosse stato bisogno di ulteriori conferme, oggi sappiamo che il mercato immobiliare nel 2012 è andato malissimo. Lo attestano definitivamente i dati forniti dall’Agenzia del Territorio, l’osservatorio specifico dell’Agenzia delle Entrate, secondo la quale il calo di vendite rispetto al 2011 (anno già funesto) è stato del 24,8% con una perdita di oltre 26 miliardi per un valore complessivo di scambio pari a 74,6 miliardi.
L’ultimo dato utile è quello legati al quarto trimestre 2012 nel quale la diminuzione è stata del 30,5%, numeri che riportano il mercato indietro di quasi una trentina d’anni. In pratica le abitazioni comprate e vendute in Italia nel 2012 sono state complessivamente 444mila, il dato più basso dal 1985. Scendendo in dettaglio, nel terziario il calo annuale é pari al 26,6%, nel commerciale del 24,7%, nel produttivo del 19,7% e invece nelle pertinenze del 24,4%. In totale le vendite, compresi tutti i settori immobiliari, sono state 993.339 lo scorso anno, in calo del 24,8 per cento sull’anno precedente.
Il dato peggiore ovviamente è riferibile ai grandi centri urbani: da Roma a Milano, passando per Torino, Napoli, Palermo, Bologna Genova e Firenze, le transazioni di case sono state complessivamente 72.488 con un calo del 22,4% sull’anno precedente. Il dato peggiore é per Palermo con -26,4%, ma anche nelle altre ci sono cali sopra il 20% anche se fa eccezione Napoli che è scesa soltanto dello 0,8%. Ma non va meglio nei comuni piccoli che hanno fatto registrare una diminuzione del 26,1%. Quanto alle quotazioni medie più elevate nel secondo semestre 2012, prezzi oltre 3.000 euro per metro quadro si sono registrati a Bologna, Roma e Firenze oltre che Milano mentre a Palermo e Catania le quotazioni delle abitazioni sono le più basse.
E ancora, le compravendite con mutuo ipotecario concluse nel 2012 presentano un tasso di variazione negativo rispetto al 2011, pari al -38,6%. Il capitale complessivamente erogato nel 2012 ammonta a circa 19,6 miliardi di euro, con una riduzione di quasi 15 miliardi di euro rispetto a quanto concesso per i mutui accesi nel 2011 (ossia il -42,8%). Inoltre la quota di abitazioni acquistate da persone fisiche con il ricorso al mutuo ipotecario risulta pari al 37,0%, quasi 8 punti percentuali in meno rispetto al 2011. E la rata mensile iniziale nel 2012 ha fatto registrare un incremento di circa il 3%, oltre i 700 euro in termini di valore medio nazionale.
Infine il valore medio di un’abitazione venduta nel secondo semestre 2012 è pari a circa 167 mila euro, con un massimo di circa 220mila euro al Centro e un minimo di 120mila euro nelle Isole.