Dopo i primi mesi dall’entrata in vigore della tanta agognata moratoria, sono oltre 5 mila le richieste pervenute alle banche italiane in un solo mese.
Entrato in vigore il “Piano Famiglia”, dal primo Febbraio scorso tutti coloro che hanno subito eventi sfavorevoli quali lutti, perdita di lavoro, cassa integrazione o invalidità, hanno avuto diritto ad una sospensione delle rate dei mutui per un periodo massimo di 12 mesi.
L’iniziativa è partita in seguito al varo della moratoria su mutui e prestiti accesi da piccole e medie imprese a cui, hanno aderito circa 280 banche italiane.
Data l’enorme mole di richieste pervenute, risulta difficile stabilire con una certa chiarezza quante domande effettivamente siano giunte a buon fine in questo intero mese, dato che la procedura e l’iter burocratico per l’accesso al beneficio, tra vaglio delle caratteristiche ed effettiva applicazione, può richiedere più di un mese.
In un primo momento, l’Abi, aveva stimato un bacino di potenziali utenti di quasi 135 mila famiglie, un numero ingente e forse un po’ troppo generoso rispetto all’effettiva realizzazione del progetto.
C’è da dire che tale manovra governativa poggia su iniziative autonome intraprese dalle banche che, in passato, avevano già deciso di sospendere il pagamento delle rate per le famiglie che ne avessero richiesta, una moratoria del tutto personale e autonoma insomma, che poi il governo ha deciso di far diventare effettiva ed estendibile a tutti i cittadini, fissandone altresì, soglie e vincoli.
Ricordiamo che potranno accedere al beneficio tutte le famiglie che non superano un determinato reddito, e che abbiano la documentazione necessaria a dimostrare il verificarsi di eventi dannosi.