Il mutuo ? In Italia è a condizioni impossibili, almeno allo stato attuale, visto che tra il maggio 2011 e lo stesso mese di quest’anno è cresciuto del 103% a fronte di una media europea pari al 62%, con un tasso medio attuale pari al 4,12%, come calcolato l’Ufficio studi di Confartigianato che fotografa una situazione che ha varcato i limiti.
Anche perché praticamente nel giro di due anni chi sottoscrive un mutuo nuovo ha visto aumentare le condizioni di oltre una volta e mezza quelle previste nel 2010, anche se ovviamente vale soltanto per le richieste nuove e non per quelle già in corso. Ovviamente è colpa dello spread ondeggiante, sempre più vicino ai massimi che ai minimi, capace di annullare gli effetti dei tassi Euribor che invece si sono notevolmente abbassati.
Sostanzialmente chi abbia acceso un mutuo di recente deve investire almeno un terzo dello stipendio per fronteggiare le spese, ma in alcune regioni come Lombardia e Lazio si arriva quasi a sfiorare il 40%. Una situazione che si ripercuote in primis sul mercato immobiliare che nel primo trimestre del 2012 ha fatto registrare un segno negativo pari al 17,8%, praticamente uguale a quello che si era misurato negli stessi mesi del 2009, mentre il secondo semestre del 2011 era invece in lieve crescita.
Parallelamente secondo Confartigianato diminuiscono anche le imprese del settore costruzioni, appena sotto le 900mila complessive, così come quelle artigiane che lavorano nel settore edile, con conseguenze pesanti anche sul piano occupazionale. Infatti tra giugno 2011 e marzo 2012 l’occupazione è diminuita del 5,1%, pari a 97.800 posti di lavoro in meno. E ad aggravare ancora di più la situazione per gli operatori nel settore, resta il problema dei ritardi nei pagamenti che tra pubblico e privato sono superiori di quasi un mese e mezzo rispetto alla media degli altri Paesi europei.