Che nel Mezzogiorno d’Italia i prezzi fossero decisamente più bassi che nel centro Nord non è certo una novità. Quello che sorprende è che a incidere maggiormente sul costo della vita sono i costi delle abitazioni, intendendo affitti e mutui.
Stando alle rilevazioni degli “Occasional papers” di Bankitalia la differenza di costo della vita tra Sud e resto d’Italia si attesta al 16-17%.
“Il costo degli affitti (effettivi e figurativi) nel Mezzogiorno – spiegano da via Nazionale – è pari a circa il 60 per cento di quello del Centro Nord, a parità di caratteristiche qualitative degli immobili, come misurate nell’indagine sui bilanci delle famiglie condotta dalla Banca d’Italia.
Attribuendo agli affitti il peso relativo alle spese per abitazione che risulta dall’indagine sui consumi delle famiglie effettuata dall’Istat, e assumendo che i prezzi dei beni e servizi diversi dagli affitti e dai prodotti alimentari, dell’abbigliamento e dell’arredamento non presentino differenze territoriali, si perviene a un indice complessivo del costo della vita che per le regioni del Mezzogiorno è inferiore del 15 per cento rispetto a quelle del Centro Nord. In altri termini, i divari osservati nei prezzi di un insieme di prodotti che rappresentano poco meno del 60 per cento della spesa delle famiglie implicano un divario di costo della vita di circa il 15 per cento tra Nord e Sud”.
Il peso dell’energia
A gravare sul portafoglio delle famiglie anche il costo dei combustibili e dell’energia, “che risulta di poco superiore nel Mezzogiorno rispetto al Centro Nord (2,2 per cento); quello dei servizi è invece inferiore del 15 per cento. Queste categorie di spesa rappresentano rispettivamente il 5 e il 38 per cento della spesa complessiva delle famiglie. Includendo anche queste componenti nel calcolo dell’indice del costo della vita si perviene a una stima del divario tra Centro Nord e Mezzogiorno dell’ordine del 20 per cento. Se si assume che i prezzi dei servizi rilevati dal ministero dello Sviluppo Economico siano rappresentativi solo di alcune componenti di spesa per servizi (sanità, riparazioni, altri beni e servizi, voci che assorbono il 16 per cento della spesa) e che per i restanti prodotti non vi siano differenze territoriali (l’insieme delle voci per le quali si assume uniformità di prezzo nel territorio è in questo caso pari al 22 per cento della spesa), l’indice complessivo del costo della vita risulta pari a 89,3 nel Mezzogiorno e a 107,8 al Centro Nord; nelle regioni meridionali il livello dei prezzi è del 17 per cento inferiore a quello del Centro Nord.
Incorporando il maggior onere nel Mezzogiorno rilevato per i premi di assicurazione dei mezzi di trasporto, tale valore scende al 16,5 per cento circa”.
Fonte: Soldiblog.it