I tassi relativi ai mutui e ai prestiti sono fermi ormai da mesi, grazie anche alla politica della BCE. Ma nonostante questo le rate imposte dalle banche nello stesso periodo sono aumentate, provocando l’ovvia indignazione dei risparmiatori italiani e la reazione delle principali associazioni, come Federconsumatori e Adusbef.
Proprio loro negli ultimi giorni con una nota congiunta hanno fatto rilevare per l’ennesima volta questa incongruenza: “I tassi che contribuiscono a formare il costo del denaro per prestiti e mutui sono fermi, anche grazie alla decisione della BCE di lasciare invariati i tassi all’1%. Nonostante questo, però, lo spread (che equivale al guadagno delle banche, ndr) relativo a mutui e finanziamenti sta salendo vertiginosamente”.
I dati parlano di aumenti anche pari a 150 euro nell’ultimo quadrimestre. Una situazione francamente insostenibile e soprattutto fuori dalle logiche di mercato, per la quale si chiedono spiegazioni che non siano di circostanza: “Chiediamo all’Antitrust di verificare i comportamenti scorretti delle banche alla luce della correttezza di mercato. Alla Banca d’Italia e al Governo, inoltre, chiediamo di intervenire immediatamente per controllare questo inaccettabile comportamento delle banche prendendo i necessari provvedimenti per contrastare ogni volontà speculativa”.
La dimostrazione più evidente è arrivata dai dati relativi a dicembre, quando i i tassi di interesse medi sui mutui erogati per l’acquisto della casa, comprensivi anche delle spese accessorie, sono stati pari al 4,26% come ha fatto rilevare la Banca D’Italia. Un’enormità, visto che solo a novembre erano pari al 3,98% e soprattutto nel dicembre 2010 valevano il 3,18%. Riguardo al credito al consumo i tassi medi sono risultati pari al 9,11%, leggermente superiori al 9,07% fatto registrare a novembre.
Un aumento giustificato anche in parte dal fatto che se in passato le famiglie preferivano il tasso fisso, provocando così un aumento tendenziale dell’indice, oggi ci si orienta sempre più verso la ricerca di convenienza individuata anche nel tasso variabile, che garantisce rate più leggere. Tutto ora sottolineano come si sia arrivati al tetto limite per le rate dei mutui e così c’è qualche Istituto, come Intesa Sanpaolo e Cariparma, che da qualche settimana ha deciso di lanciare proposte per mutui decisamente sotto lo spread, con tassi inferiori al 3%.
Un esempio che però in pochi hanno sino ad oggi seguito, preferendo ad attendere i reali sviluppi del mercato, non solo quello immobiliare.