I consumatori si ribellano, e sembrano non placarsi le polemiche che ultimamente hanno travolto il mondo economico che ha annunciato un’imminente rincaro di mutui e stipule per prestiti e rate.
Il rialzo è stato attestato dall’Abi negli ultimi mesi del 2009 sancendo la soglia del +2,95%.
L’aumento assume proporzioni ancora più ingenti data la fortissima diminuzione dell’Euribor che ha subito una riduzione non indifferente nell’ultimo anno.
Risulta essere chiarissimo, quindi, che questa manovra non è altro che una strategia bancaria per limitare le perdite subite dalla discesa dell’Euribor, aumentando spregiudicatamente lo spread determinando così, l’innalzamento delle rate previste per i rimborsi dei mutui.
Questo ha portato la furia dei consumatori indignati sui si è appena abbattuta una crisi economica che ha reso ancora più delicata e precaria la posizione di utenti e mutuatari.
Le previsioni sono alquanto inquietanti, dato che Federconsumatori annuncia che sono oltre 350mila le famiglie che versano in condizione di insolvenza, senza considerare le ultime stime pubblicate sulla caduta del potere d’acquisto delle famiglie.
In negli ultimi mesi pare che si sia registrata un’impennata del 6% di gran lunga superiore alla media dell’euro.
Questo è quanto riportato nel report mensile dell’Abi dove si spiega che il principale stimolo che ha spinto gli italiani a stipulare mutui e prestiti è stata proprio la riduzione dei tassi d’interesse inflitti dagli enti bancari per tutte le operazioni attinenti all’ acquisto e alla ristrutturazione della prima abitazione.
A novembre 2008, infatti, il tasso d’interesse era del 5% scendendo nel corso del 2009 al 2,9% che nei primi giorni del 2010 ha subito già un aumento dello 0,5%.
Una mossa scorretta questa che va ad indebolire le tasche degli italiani già afflitti e assolutamente indeboliti da una crisi economica che ha sconvolto tutto il Paese.