Tassi ai minimi storici, marketing delle banche e condizioni favorevoli sembra che abbiano risvegliato nell’animo degli italiani un interesse sempre maggiore per investimenti di stampo immobiliare.
Dopo un periodo di forte stallo sembra proprio che qualcosa, seppur in minima parte, stia nuovamente riprendendo a muoversi, lasciando intravedere qualche spiraglio di guadagno, anche se, un nuovo rischio sembra farsi strada.
Una ripresa così repentina, difatti, potrebbe portare ad alcuni effetti collaterali quali ad esempio il rischio di una nuova inflazione.
Che il settore dei mutui stia vivendo una nuova stagione all’insegna della ricrescita, non può essere di certo una novità, dato che a confermarlo è la stessa Associazione Bancaria Italiana che nell’ultimo rapporto di Maggio segnala una nuova spinta delle famiglie verso il mattone, da sempre considerato l’unico bene non soggetto a perdite.
Ma, dato il contesto economico in cui versa l’Italia con un carovita che resta in agguato, con un’inflazione che ha raggiunto 1,5%, favorendo un rialzo tendenziale dei prezzi al consumo che si è dimostrato essere tra i più alti raggiunti negli ultimi 14 mesi, i rischi non sono certo scongiurati.
Secondo quanto dichiarato da MutuiOnline, uno dei principali broker italiani di mutui, operante tramite canale telematico, nel periodo compreso tra Gennaio ed Aprile ben il 76,8% dei nuovi contratti di mutuo stipulati attraverso il web, è stato a tasso variabile.
La preoccupazione resta fondamentalmente una, che le famiglie, invogliate da un contesto economico favorevole, decidano di investire nel mattone ricorrendo a mutui che, al primo rialzo, potrebbero rivelarsi insostenibili da gestire.