Riguardo alle carte di credito prepagate, l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato è intervenuta nei giorni scorsi, a seguito di un’indagine conoscitiva, sottolineando come i costi per tale tipologia di carte nel nostro Paese siano ancora troppo alti, visto che per alcune carte si arrivano a pagare commissioni di ricarica fino a cinque euro.
La Federconsumatori e l’Adusbef, apprezzando l’intervento dell’AGCM, ritengono infatti scandaloso che per ricaricare di 50 euro una carta di credito prepagata, spesso destinata ai figli minori delle famiglie, venga trattenuta una commissione di cinque euro, pari al 10%!
Al fine di abbattere i costi, l’Antitrust ha messo in evidenza la necessità di aprire tale mercato anche, ad esempio, agli operatori di telefonia mobile, con la conseguenza di trasformare anche la scheda SIM in una potenziale carta di credito prepagata.
Adusbef e Federconsumatori sono in piena sintonia in merito con l’Autorità, spiegando che in questo modo i costi di ricarica medi per le carte di credito prepagate potrebbero scendere a 0,50 centesimi di euro a ricarica, o al massimo un euro.
L’Antitrust, tra l’altro, nel corso dell’indagine conoscitiva ha rilevato come i costi annui di utilizzo della carta di credito prepagata tendano a salire notevolmente nel caso in cui il titolare non sia in possesso di un conto corrente; in tal caso, infatti, i costi annui possono anche superare la cifra dei 100 euro che appare oggettivamente eccessiva.
Fonte: Vostrisoldi.it