Dopo una lunga serie di dubbi e ritrattazioni dal Senato è arrivato finalmente il via libera alla tanto temuta manovra che porterà presto nelle casse dello Stato parecchi milioni di euro grazie ad un sistema di tagli che interesserà la stragrande maggioranza dei settori e dei servizi pubblici.
La spending review conquista la sua legittimità nell’Aula di palazzo Madama dove il governo ha duramente lavorato per poter finalmente incassare il famigerato voto di fiducia per uno dei decreti più discussi degli ultimi anni. I cittadini si ribellano, le associazioni si preoccupano per il futuro del Paese, mentre il nostro Premier invece pare essere piuttosto ottimista.
Il maxiemendamento è stato approvato con 217 voti favorevoli, i40contrari e 4astenuti, e adesso il provvedimento passerà così come prevede la legge, all’esame della Camera. La nuova manovra interesserà numerosissimi settori, dall’aumento dell’Irpef nelle Regioni che continuano a segnalare deficit nel settore sanità, all’aumento salatissimo delle tasse per gli universitari fuoricorso con un reddito superiore ai 150mila euro annuali.
Contenute nel decreto, inoltre, nuove regole sulle prescrizioni di farmaci generici fino alla costituzione di un tetto massimo per gli stipendi dei manager delle società non quotate partecipate dallo Stato.
Queste sono solo alcune delle principali novità contenute nel testo che, a detta del Governo, cambierà presto le sorti dell’Italia portando entro le fine dell’anno ad un pareggio del bilancio. La tanto attesa spending review rientra nel tanto temuto piano di Monti che dovrebbe portare il nostro Paese fuori dalla crisi.
A tal proposito durante l’incontro avvenuto in Francia Monti si è espresso in toni particolarmente ottimistici rinsaldando così la partnership con la Francia e con i restanti Stati Membri – Per leggere l’articolo Monti: “Italia ed Europa sono quasi fuori dal tunnel”- visita il seguente link.