Il Pil italiano registrerà quest’anno una contrazione del 5,2% ma la crisi mostra segni di attenuazione e negli ultimi mesi si sono ripetuti «segnali non negativi», tanto da ipotizzare la «ripresa dal 2010». È questo il quadro macro-economico con il quale il governo sintetizza nel Dpef l’attuale congiuntura. Negli ultimi due-tre mesi – è l’analisi contenuta nel Dpef – si sono ripetuti segnali non negativi, per l’economia mondiale e per quella italiana.
Le tensioni sui mercati finanziari si sono gradualmente allentate. L’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata ma si sta evidenziando un’attenuazione delle spinte recessive. In varie sedi e forme si ipotizza la ripresa dal 2010».
Una previsione più che annunciata
La previsione del governo nel Dpef sull’andamento del pil a fine 2009 non è una sorpresa. Era stata per prima la Banca d’Italia nell’ultima settimana di giugno a sostenere che se il Pil italiano continuerà a scendere nel secondo semestre 2009 la sua caduta a fine anno si attesterà intorno al meno 5%. La previsione, poi, era stata condivisa dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Le dichiarazioni non erano piaciute al ministro dell’economia Giulio Tremonti, che se l’era presa con il governatore di Bankitalia, Mario Draghi. «La stessa istituzione – aveva detto Tremonti – qualche mese fa aveva detto meno 2%. Chi ha ragione?» Poi, commentando i dati economici e le previsioni, il ministro aveva bollato le «voci incontrollate» come «un modo per fare del male alla gente, diffondendo sfiducia e incertezza, quando l’economia deve essere invece fiducia e certezza» e aveva proposto a economisti e istituzioni un periodo di silenzio sulle stime fino a settembre. Il Dpef, però, non poteva essere rinviato. E dunque, ora, ecco la certificazione governativa del -5%, che nel frattempo era stata formulata anche dal Fondo monetario internazionale.
Tremonti: nessun taglio su sanità e pensioni
Nessun cambiamento in vista sul fronte di sanità, pensioni e aiuti alle imprese. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ai microfoni della Rai commentando il Dpef presentato alle parti sociali. Tremonti ha ricordato quindi «gli ammortizzatori sociali, l’aiuto delle imprese nel rapporto con le banche» e ha aggiunto come «abbiamo i soldi sufficienti per l’occupazione e la disoccupazione». Il ministro ha quindi detto che «la novità è che non ci sono novità. Le altre volte c’erano tagli e stangate, noi confermiamo quello che abbiamo fatto l’anno scorso e continuiamo a fare anche per la crisi».
Epifani: «Il Governo tace sullo scudo fiscale»
Polemico invece il commento del segretario della Cgil Guglielmo Epifani.«Il governo – ha detto in conferenza stampa – non ha detto nulla sulle pensioni, nè sullo scudo fiscale e neanche sulla social card. Questa è una cosa che non si è mai vista. Il governo è venuto qui e non ci ha detto nulla di cose di cui tutto il paese parla». Per Epifani «lo scudo fiscale è un modo dare una mano ancora una volta ai grandi patrimoni» con grande svantaggio per chi le tasse le paga. «Possibile – si chiede il segretario della Cgil – che vengono dati soldi a tutti e non ai lavoratori dipendenti?».
Fonte: Ilsole24ore.com