Alitalia: parte il rimborso per i risparmiatori

Non è gran cosa ma sicuramente più di quanto il Governo avesse prospettato in fase valutativa. Gli obbligazionisti Alitalia potranno avere un rimborso di 0,262589 euro per ogni obbligazione (il 70,97% del valore nominale), mentre agli azionisti sarà resitutito il 50%, ossia 0,2722 euro per azione.

Non si tratterà però in questo caso di denaro contante bensì di titoli di Stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012 e taglio minimo unitario di 1.000 euro.

Gli investitori però avranno tempo fino al 31 agosto per accettare la nuova offerta di rimborso parziale dei titoli lanciata dal decreto anticrisi del governo. La proposta è indirizzata agli obbligazionisti del prestito «Alitalia 7,5% 2002-2010 convertibile» e agli azionisti di Alitalia-Linee aeree italiane ora in amministrazione controllata.

Tetti
Naturalmente c’è un limite di spesa all’assegnazione dei titoli pubblici, fissato a 100 mila euro per ogni obbligazionista e a 50 mila euro per azionista. Che cosa succederà per i bond-holder che hanno già accettato la precedente offerta del governo, che prevedeva un rimborso limitato al 32% circa del valore nominale? Secondo il Ministero dell’Economia la nuova proposta sarà estesa anche a loro, «per assicurare la parità di trattamento tra gli obbligazionisti».

Tra i vari vincoli anche quello posto al rimborso dei bond-holder, il cui limite di spesa è fissato nel 2009 a 100 milioni. Tutti gli esborsi in eccesso, fanno sapere dal ministero, compreso quelli a favore degli azionisti, saranno portati a termine nel 2010. I risparmiatori che sceglieranno il rimborso dovranno poi rinunciare a qualsiasi altra azione o pretesa legata alla proprietà dei titoli. Inoltre sembra abrogata, anche se le interpretazioni sono discordi, la possibilità per gli investitori di accedere in alternativa ai conti dormienti.

L’iter
Per accettare la proposta basterà inviare la richiesta al ministero dell’Economia, tramite gli intermediari finanziari (per esempio le banche) ai quali è stato affidato il deposito dei titoli della compagnia. All’interno della domanda si dovrà dichiarare l’impegno irrevocabile a trasferire al Tesoro la totalità dei titoli detenuti, e a rinunciare ad altre azioni o pretese. Entro il 30 settembre gli intermediari finanziari dovranno trasmettere le domande al Tesoro, con un’attestazione dell’effettiva giacenza nei propri conti dei titoli dichiarati. Successivamente, su richiesta del Ministero dell’Economia, gli intermediari trasferiranno i titoli sul conto di Bankitalia intestato al Tesoro. Il tutto dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2010, e comunque non prima di 30 giorni dall’arrivo al ministero della comunicazione di Bankitalia che attesta il trasferimento dei titoli agli investitori.

Fonte: Soldiblog.it

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