L’Antitrust è convinta che sia necessario modificare gli articoli 41 e 118 della Costituzione, in modo da garantire una più ampia libertà di concorrenza, ma vuole anche mettere in allarme il governo, affinché si muova con più rapidità verso la presentazione di norme che stimolino la concorrenza. Nella relazione annuale, effettuata di fronte al Parlamento, da parte del garante Antonio Catricalà, arriva il consenso alla volontà del governo di rimettere in moto una nuova serie di liberalizzazioni. Viene sottolineato il ruolo decisivo che può svolgere un aumento della concorrenza per stimolare la ripresa, perché il nostro paese non può più permettersi di continuare a pagare un prezzo così elevato a causa delle politiche anticompetitive.
Catricalà ha poi definito come prioritari, gli interventi in alcuni settori, come ad esempio le poste, i trasporti, l’energia e la finanza, auspicando che il disegno di legge del governo possa arrivare e in fretta.
L’Antitrust attacca anche i costi degli input produttivi che, in Italia, superano di gran lunga la media europea: +28% sull’energia elettrica, +6% sui fidi e addirittura +100% per quanto riguarda la responsabilità civile automobilistica.