Successivamente all’interruzione della discussione sulla manovra, l’esecutivo ha ormai posto la fiducia sul provvedimento, come annunciato in Parlamento. La fiducia è stata attuata sullo stesso testo a cui è stato dato il via libera al Senato: la votazione avverrà oggi pomeriggio intorno alle 17, mentre il voto finale è previsto per giovedì. La volontà della maggioranza era quella di bloccare le numerose oratorie delle opposizione. L’ufficio di presidenza di Montecitorio, sulla scorta di quanto indetto dalla manovra, ha preso la decisione che saranno tagliati mille euro dallo stipendio dei deputati che saranno così divisi: per metà andranno ad incidere sulla diaria di soggiorno e per l’altra metà su quell’importo che è destinato al rapporto “eletto-elettore”.
Si è deciso inoltre che le riduzioni ci saranno anche per le retribuzioni più elevate dei dipendenti della Camera: i tagli saranno nell’ordine del 5% per quanto riguarda gli stipendi compresi tra i 90mila e i 150 mila euro e la scure si alzerà al 10% per quelli sopra i 150 mila euro, per tre anni, dal 2011 al 2013.
In questo periodo verranno bloccati anche i sistemi di adeguamento automatico degli stipendi.