Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria, ha affermato che “serve uno scatto d’orgoglio” e pertanto è “urgente mettere in atto le misure per rilanciare la crescita economica” e considerare “impegnativi gli obiettivi di riduzione del disavanzo pubblico”.
Galli ha infatti ribadito che “senza stabilità della finanza pubblica non è possibile lo sviluppo economico”, sottolineando comunque che vale anche il contrario, per cui “senza crescita è molto difficile conseguire la stabilità finanziaria“.
Il direttore generale di viale dell’Astronomia ha puntualizzato che “Confindustria condivide gli impegni del governo in materia di risanamento dei conti pubblici, che è obiettivo essenziale, nonché l’individuazione delle grandi aree su cui è necessario intervenire per rilanciare la crescita”. Lo sforzo da compiere sulla strada del risanamento – ha commentato Giampaolo Galli – dovrà essere “di gran lunga superiore a quello compiuto negli anni Novanta per rispettare i parametri di Maastricht e partecipare fino dall’inizio alla moneta unica europea”.
Inoltre “l’elevato livello della pressione fiscale” – viene specificato da parte di Confindustria – implica “che si ridisegnino i meccanismi di spesa e lo stesso perimetro dello Stato nell’economia e nella società”, perchè altrimenti i tagli alla spesa potrebbero essere complessi da realizzare e tramutarsi in debito pubblico occulto.
Infine, in merito al taglio agli investimenti pubblici, l’organizzazione degli industriali ha rimarcato che “scenderebbero a 27 miliardi già nel 2012, erano 38 miliardi nel 2009: si tratta di una diminuzione consistente che avrà effetti di lungo periodo sull’infrastrutturazione del Paese ed è in contrasto con le raccomandazioni dell’Unione europea, che chiede di effettuare il risanamento senza penalizzare la spesa in infrastrutture”.