La crisi del debito oramai in preoccupante espansione in tutta l’Europa, continua a manifestare i propri pericolosi effetti. Nelle ultime settimane numerosi sono stati i colpi che il vertice europeo ha dovuto incassare, l’ultimo arriva direttamente dalle Agenzie di Rating che pare abbiano annunciato la volontà di declassare alcune importanti banche.
Una scelta dovuta alle costanti preoccupazioni per l’economia globale e per il mancato supporto del governo statunitense.
Fitch ha certamente tenuto conto tenuto dello sforzo (anche massiccio) da parte delle banche nel nell’abbassare i loro viability rating (in merito al capitale in giacenza) eppure continua ad intravedere nel modello bancario europeo troppa vulnerabilità soprattutto rispetto alla fiducia riposta dai mercati nei paesi europei oramai investiti da continui stress finanziari esogeni.
Nelle operazioni di taglio ritroviamo alcuni dei nomi più potenti del settore bancario come: Barclays, Bnp Paribas, Credit Suisse, Deutsche Bank e Goldman Sachs.
Fitch ha più volte dichiarato che per poter capovolgere la situazione in cui versa il vecchio continente vi è bisogno di un coinvolgimento più attivo e concreto della Bce, senza la crisi continuerà a riversarsi sui cittadini espandendosi con sempre maggiore violenza. Per approfondire la questione clicca qui.
Una situazione complessa e drammatica che coinvolge anche l’Italia che la scorsa settimana aveva fatto registrare un’ottima impennata economica durante il Bot Day, ma sembra essere stato un momento di vitalità dalla durata troppo breve. Tutti sembravano gridare quasi al miracolo tanto che il successo ottenuto era stato interpretato come un ottimo segnale grazie alle numerosissime richieste pervenute, nonostante lo spread tra btp italiani e bund tedeschi avesse ripreso a salire dopo giorni a minimi livelli, ma così non è stato. Per approfondire la questione clicca qui.
Nella giornata di ieri, intanto, Mario Draghi, presidente della Bce ha rilasciato alcune dichiarazioni al “Financial Times” sottolineando come l’Europa necessiti di un sistema finanziario più resistente, con meno debito e più capitale. Per approfondire la questione clicca qui.