Il Governo risponde subito con un secco no all’emendamento che è stato realizzato dalla Commissione Lavoro della Camera, per quanto riguarda l’estensione della cassa integrazione da un anno ad un anno e mezzo.
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, già in precedenza aveva esposto il suo pensiero sull’emendamento, definendolo privo di significato.
Secondo Sacconi, il provvedimento non garantisce nuova protezione, visto che gli strumenti attuali coprono molto bene il fabbisogno di quei lavoratori in cassa integrazione.
Secondo Sacconi, infatti, la procedura della cassa in deroga riesce a coprire in modo molto flessibile, per una durata anche non stabilita, tutti quei lavoratori che soddisfano determinati requisiti.
La Commissione Lavoro della Camera aveva invece approvato con un accordo bipartisan il testo del provvedimento, che però non ha tenuto conto della posizione dell’esecutivo.
Dure le critiche dall’opposizione, che definiscono inaccettabile il comportamento di Sacconi, ma anche la Ragioneria Generale esprime parere negativo, in quanto conferma come il provvedimento vada ad affiancarsi a strumenti di tutela già esistenti, non garantendo nuove protezioni, ma togliendo solo risorse ai lavoratori delle piccole e medie imprese, che non possono usufruire degli ammortizzatori ordinari nella loro pienezza.