Dopo l’esito, sicuramente non soddisfacente per il Lingotto, tutti si domandano se la Fiat vorrà continuare nella strada degli investimenti di 700 milioni di euro, previsti per la riorganizzazione dello stabilimento di Pomigliano. La risposta ancora non c’è: ieri in casa Fiat non si è mosso un dito per via della festività di San Giovanni, patrono di Torino, ma i tempi si potrebbero allungare fino al momento in cui non si riaprisse un dialogo.
Attualmente, però, le premesse per iniziare un confronto non ci sono, in quanto sono ancora “oscure” le parti che potrebbero essere chiamati in causa. Una situazione di “calma piatta”, che richiederebbe un intervento del governo, da una parte, e dalle confederazioni sindacali, dall’altra.
Al momento Marchionne si trova in America e si sta occupando dell’affare Chrysler, sicuramente meno complicato della situazione di Pomigliano e più incline alle sue competenze. Ad ogni modo, la sensazione attuale è quella di una Fiat che non vuole fare passi indietro rispetto alla posizione assunta nel comunicato di mercoledì.