In controtendenza a un mercato ancora in rosso il titolo Fiat registra un rialzo di quasi due punti percentuali all’indomani della presentazione del nuovo piano 2010-2014 di Chrysler.
Il piano che Sergio Marchionne ha illustrato alla platea di Auburn Hill sembra insomma aver convinto il mercato che ancora una volta segue i target aggressivi del manager italo-canadese.
Il nuovo big italo-americano dell’auto prevede obiettivi ambiziosi, con Chrysler che arriva a moltiplicare i volumi dagli 1,3 milioni di auto vendute nel 2009 a 2,8 milioni di veicoli nel 2014.
La Jeep da sola si arrampica verso le 800 mila vetture e già l’anno prossimo tutto il gruppo Usa prevede di portare i conti in pareggio per poi tornare all’utile nel 2011. Nel 2014 Marchionne ha previsto anche che la Chrysler produca 21 nuovi modelli destinati a ridisegnare la personalità di marchi storici americani come Dodge. A quella data le due case a cavallo dell’Oceano Atlantico dovrebbero già condividere ben tre piattaforme di produzione con una precisa ripartizione fra motori tradizionali, che faranno ampio uso dell’avanzata tecnologia italiana, e propulsori ibridi, che saranno invece della Chrysler incoraggiata dagli incentivi di Obama.
Il tragitto verso questi traguardi appare però ancora lungo e, come anticipato dalla stampa durante le ultime settimane, nell’immediato nessun nuovo modello potrà entrare in produzione e Chrysler si affiderà soltanto a operazioni di restyling che, si spera, possano ridare appeal ai suoi modelli già in produzione. La quota di mercato della casa delle Dodge, delle Jeep e del Grand Cherokee ha inoltre limato nel tempo le quote di mercato al 7,9% di ottobre dal 13,6% del 2005.
I piani del Lingotto rimangono però aggressivi ed è previsto per Chrysler un taglio dei costi per 2,9 miliardi di dollari in 5 anni. La situazione della liquidità del gruppo, uno degli indicatori maggiormente monitorati dagli analisti, è migliore delle attese e Marchionne ha sottolineato che il cash ammontava a 5,7 miliardi di dollari alla fine di settembre.
La gamma delle vetture riferibili alla Fiat si amplierà a nuovi segmenti prima scoperti, l’allargamento della rete di distribuzione sembra celare ottime potenzialità e solo in approvvigionamenti diretti i risparmi dovrebbero essere di almeno 500 milioni di dollari l’anno. Di sicuro il 2014 è ancora molto lontano, ma forse un primo passo nella giusta direzione ieri a Auburn Hills è stato fatto.
Fonte: Finanzablog.it