Un’apertura, quella della Fiat sulla questione dello stabilimento di Pomigliano, che desta molti commenti positivi all’interno della “fazione” contrastante, ovvero il sindacato della Fiom, la principale causa per cui l’investimento e l’accordo generale, fino a questo momento, non è stato ancora trovato.
Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, conferma ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, le posizioni della Fiom, anche se applaude all’apertura di uno spiraglio di trattative da parte del Lingotto.
Landini sottolinea come ci sia la forte necessità di fare una vera trattativa, che non contempli né deroghe né lesione di diritti e, ribadendo, inoltre, come se la Fiat voglia stipulare un accordo con tutte le forze sociali presenti in “campo”, debba assolutamente riaprire la trattativa.
Landini assicura che la Fiom è pronta a trattare nel caso in cui dal Lingotto arrivino segnali positivi circa la rimozione dei punti che derogano al contratto nazionale e che si pongono in contrasto con la legge e la Costituzione.
Dal Lingotto per il momento non arrivano risposte, dato che Marchionne, nell’intervista del Wall Street Journal, si limita a lodare l’efficacia del sindacato americano, parlando poi di industria automobilistica e di ripresa mondiale.