Ennesimo si del Bundestag agli aiuti per il governo Greco, il settimo per la precisione, in meno di due anni. Ma la situazione greca sembra essere oramai caduta in una tragica condizione da cui difficilmente potrà uscirne vittoriosa.
Un si costato caro alla Merkel che, nonostante l’approvazione ottenuta, fa fatica ad arginare un clima di crescente assedio…
Eppure nonostante gli sforzi, e gli scontri, potrebbe non bastare.. ancora una volta.
Il si da Berlino è giunto con 496 voti favorevoli, 90 contrari e 5 astensioni (su 620), insomma una netta ed innegabile maggioranza che però nasconde polemiche e malcontenti che potrebbero compromettere ben presto il futuro dela “cancelliera” tedesca. Analizzando le votazioni, infatti, emerge che solo 304 deputati della maggioranza hanno detto sì: 13 deputati della Cdu/Csu hanno respinto gli aiuti e 2 si sono astenuti. A quanto pare, quindi, la Merkel sta pian piano perdendo la fiducia, segnale che potrebbe lasciare intravedere una mancata rielezione alle prossime elezioni.
Il parlamento tedesco, intanto, si è spaccato in due, e numerosi sono stati i parlamentari che hanno messo in guardia la nazione affermando che il nuovo pacchetto di aiuti non sarebbe bastato. Ed infatti, nonostante il via libera al pacchetto di aiuti in favore della Grecia da parte del Parlamento tedesco, la società di rating Standard & Poor’s ha annunciato l’avvio di un nuovo declassamento del rating del debito greco… e oramai si parla di default.
Atene è oramai giunta “selected default ” (SD).. Ovvero ad un tipo di default selettivo o parziale, si tratta di una sorta di ultimo gradino prima di entrare ufficialmente in fallimento. A complicare ulteriormente la questione, la decisone da parte della Banca centrale europea di sospendere temporaneamente alcuni titoli di Atene dati in garanzia per ottenere prestiti non esigibili (per approfondire la questione clicca qui).
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