Pare che si vada, secondo il ministro Calderoli, verso un tributo unico sugli immobili, che sarà versato ai comuni.
Una tassa che abbia i requisiti di prelievo in base alle differenti caratteristiche di beni reddituali, patrimoniali e di servizio.
In pratica un’imposta, che facendo leva sulla Tarsu, possa rappresentare un giusto mix tra le diverse imposte indirette (registro, ipotecaria, catastale, successione e bollo) e possa anche raggiungere l’importo reddituali che viene scontato da questi beni per quanto riguarda le imposta dirette.
Insomma, un’imposta che, alla fine, sia un forfait unico.
Ovviamente tutto questo procedimento non dovrà includere la casa principale, secondo quanto stabilito dalla legge delega sul federalismo fiscale.
In questa previsione di tributo unico immobiliare, dovrebbe rientrare anche la cedolare secca per quanto riguarda gli affitti.
Con ogni probabilità, sarà proprio questa cedolare a dare il via alle nuove imposte che avranno lo stampo federalista, che potrebbero già entrare in gioco, accompagnate dai decreti attuativi previsti per l’inizio della prossima estate.