Altre ventiquattro ore si frappongono all’interno dei termini previsti per la manovra finanziaria.
La manovra sarà presentata all’esame del Senato il prossimo martedì, mentre il voto di fiducia sarà due giorni dopo.
Un rinvio che consente di iniziare la discussione sul testo, successivamente all’atteso incontro tra Berlusconi e i rappresentanti degli enti locali, che si terrà domani alle 11.
La discussione verte sempre sul braccio di ferro ormai in atto tra governo e regioni, che riguarda i tagli contemplati nella manovra.
Anche Gianfranco Fini ha detto la sua sulla finanziaria, sottolineando come non si possa incentrare tutti sui tagli: va bene essere rigorosi, ma non si può rinunciare ad investimenti e sviluppo.
Berlusconi, circa l’incontro organizzato con i rappresentanti degli enti locali, ha le idee ben chiare, evidenziando come la seduta si terrà, ma la finanziaria non può essere cambiata.
Dall’opposizione si alza più di una critica, con Bersani che sottolinea come il fatto di sigillare la discussione sulla manovra, chiedendo il voto di fiducia, rappresenti un disastro che non rispetta la democrazia parlamentare.