Si sa che, i Titoli di Stato hanno sempre rappresentato una sorta di porto sicuro non solo per i clienti retail, ma anche per tutti piccoli risparmiatori italiani.
Sarà questo il motivo per cui, nonostante l’inarrestabile discesa di questi giorni, i Buoni Tesoro continuano a riscuotere una domanda piuttosto nutrita.
Pare che, dati alla mano, i titoli a 3 mesi hanno sfiorato un profitto lordo pari allo 0,386%, superando di gran lunga l’antecedente primato negativo che aveva visto un crollo pari allo 0,385% nello scorso settembre 2009.
Una notizia che non sembra sorprendere il mondo finanziario, ma che ha però fortemente demoralizzato,,oltre che impoverito, tutti i risparmiatori che hanno scelto di investire in BOT trimestrali.
La storia a quanto pare non è cambiata, in quanto i rendimenti netti raggiunti, tornano di nuovo a sfiorare lo zero risultando insufficienti a coprire costi e commissioni dovute a banche ed enti creditizi, anche se, importante rammentare che in seguito ad un’apposita normativa, ogni qualvolta si raggiunge un rendimento particolarmente negativo, automaticamente si dovranno ridurre anche i costi dovuti agli enti bancari.
Rassicura, di conseguenza, l’Assiom, affermando che al rendimento lordo dello 0,37% si riduce a 0’08% nel momento in cui verranno sottratte ritenute fiscali e commissioni dello 0,10% sul prezzo dei titoli.
Se i BOT trimestrali sembrano non assicurare molto agli investitori, caso diverso rappresentano i BOT annuali che continuano ad assicurare una piccola percentuale di rendimento, seppur troppo debole rispetto al mercato.
A quanto pare, quindi, nonostante rendimenti bassi e poco profitto, i piccoli risparmiatori hanno deciso di acquistare ugualmente i titoli a differenza dei grandi gruppi di investitori istituzionali.