L’oro oggi si prende una pausa, a conclusione di una settimana contrassegnata invece da rialzi record. Il metallo prezioso è scambiato a 1.048 dollari l’oncia dopo aver aggiornato ieri i massimi per il terzo giorno di fila arrivando a totalizzare da inizio anno un rialzo del 20%.
Le quotazioni del metallo prezioso hanno infatti superato la soglia di 1.050 dollari all’oncia e, stando ai sondaggi, sono destinate a salire ancora sull’onda dell’indebolimento strutturale del biglietto verde e delle preoccupazioni per il riaccendersi dell’inflazione. Le previsioni danno l’oro a 1.150 all’oncia entro la fine dell’anno, ben il 9,7% in più rispetto alle quotazioni odierno.
L’inarrestabile discesa del biglietto verde sta spingendo l’acquisto del più classico fra i beni rifugio, segno che sul mercato dominano le preoccupazioni per il rischio che le massicce iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali possano innescare spirali inflazionistiche nel medio-lungo termine in un contesto di ripresa, seppure lenta, dell’economia globale.
I prezzi al consumo registreranno un rialzo dell’1% in questo trimestre e dell’1,8% in ciascuno dei prossimi due trimestri. Deutsche Bank prevede che nell’ultimo scorcio del 2009 il prezzo dell’oro si manterrà sui livelli attuali per poi arrivare a 1.125 dollari nei primi tre mesi del prossimo anno e chiudere il 2010 oltre i 1.170 dollari.
Più ampia l’escursione stimata da Standard Chartered, che si attende quotazioni attorno ai 1.200 dollari nel terzo trimestre del 2010, mentre l’esperto di materie prime, Jim Rogers, prevede nel giro dei prossimi dieci anni un picco di 2.000 dollari.
L’erosione del valore del dollaro, messo sotto pressione dal crescente debito pubblico e dalla politica di tassi zero, ha fatto scattare l’allarme fra gli investitori che puntano sull’oro per mettere al riparo i propri investimenti. Il biglietto verde ha perso il 6,5% quest’anno rispetto al paniere delle sei principali valute e vede minacciato lo status di valuta di riferimento mondiale.
Fonte: Milanofinanza.it