Grazie al via libera proveniente dal ministero del Lavoro e dal ministero dell’Economia, i professionisti “allungano”, anche se di poco, l’età pensionabile e i contributi.
Le riforme infatti interessano la maggior parte della categoria dei professionisti.
Sono finalmente pronte a produrre dei risultati concreti, che servono per permettere al sistema di progredire e di mantenersi equilibrato in un periodo stimato di 30 anni per la stabilità dei bilanci, e di 50 anni per l’attivo patrimoniale.
Sono ormai alcuni anni che le casse privatizzate hanno visto susseguirsi un buon numero di riforme: lo scorso anno si sono avute delle modificazione all’età pensionali e sui contributi.
La riforma di quest’anno fa crescere il contributo soggettivo per gli avvocati dal 12 al 13% e per i consulenti di lavoro, mentre i notai vedono passare la propria quota dal 29 al 30%, cosi come gli ingegneri e architetti, che passeranno al 14,5%.
Le riforme avranno un ruolo importante anche per quanto riguarda gli assegni, visto che il limite di età si alzerà fino i 65 anni per uomini e donne nella maggior parte dei casi.