Spread a livelli preoccupanti: settimana nera per le borse

Nelle ultime settimane Tv e giornali sembrano aver pian piano allentato il grido di allarme sulle nuove politiche europee. Una sorta di calma apparente, che quasi sembra spaventarci più dell’effettivo crollo della moneta unica. Si attendono le elezioni della Grecia intanto, ed ecco che un intero continente resta con il fiato sospeso!

Ma cosa sta accadendo intanto nel mondo economico e finanziario del nostro Paese, e dell’Europa tutta? L’Italia stamattina si è svegliata con lo Spread a livelli da record! Nella sola apertura segnava 439 punti per poi schizzare in poche ore a 463 punti,  quota toccata solo lo scorso 9 gennaio.

Una situazione preoccupante si, soprattutto se si pensa che nel corso del 2012 il livello più alto del differenziale fra Btp e Bund si è verificato lo scorso 9 gennaio scorso dopo aver toccato quota 531 punti. Giornata negativa anche per le borse europee che questa mattina hanno aperto tutte in negativo. E intanto cattive notizie giungono anche dalla Grecia con Atene che ha mantenuto ancora una volta il record negativo con un rosso pari al 2,5 per cento.

Euro continua ad attestarsi al minimo, complice la situazione critica e preoccupante della Spagna e della Grecia che potrebbe ben presto uscire dall’euro. Ricordiamo infatti che oggi la valuta europea vale 1,2450 dollari Usa e 98,8 yen giapponesi. Per quanto riguarda la moneta a stelle e strisce invece, si attestano massimi da 15 mesi sul franco svizzero, a 0,96461, e da 4 mesi sulla sterlina, a 1,5578.

A preoccupare però è lo spread Btp-Bund che ha superato i 450 punti base con il rendimento del Btp a 10 anni in rialzo al 5,83%. Intanto continua ad esserci grande attesa per l’asta del Tesoro che durante la giornata di oggi immetterò sul mercato Btp a 5 e 10 anni per un ammontare massimo di 6,25 miliardi di euro.

Per approfondire l’argomento ed avere una panoramica più approfondita della questione leggi l’articolo “Asta CTz e BTpEi conferma aumento tassi” oppure “Crisi BTp, oggi rendono come nel 1997. Tedeschi unici beneficiari euro

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