Ora che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la novità della cedolare secca ridotta al 10% sui contratti a canone concordato oltre che per quelli riservati agli studenti, è una realtà e varrà almeno per i prossimi tre anni.
Infatti i contratti con cedolare ridotta al 10% saranno solo quelli con durata di tre anni più due e con un canone entro i limiti di quello prefissato dagli accordi territoriali nei comuni ad alta densità abitativa, ossia i capoluoghi di provincia e i comuni limitrofi nei quali sono state prefissate delle fasce prestabilite con minimi e massimi per le locazioni. Ecco perché chi vuole affittare un alloggio potrà farle valere, ottenendo un prezzo il più vicino possibile a quello del mercato e quindi un deciso risparmio.
Lo stesso discorso vale per i contratti dedicati agli studenti, mente la cedolare al 10% non è applicabile ai contratti per uso transitorio diversi da quelli per studenti, per i quali è prevista solo l’aliquota al 21%, come per i contratti stagionali o per vacanza.
Chiunque debba stipulare un nuovo avrà l’opzione per la cedolare n automatico al momento della registrazione, azzerando tutte le imposte di registro e di bollo. Per i contratti già partiti invece va applicata alla scadenza annuale, ossia nel momento in cui si sarebbe dovuta pagare l’imposta annuale di registro. E se si vuole passare da un contratto libero ad uno a canone concordato bisogna disdire il vecchio e stipulare un nuovo contratto, naturalmente solo se l’inquilino è d’accordo. Anche perché a questo punto potrà chiedere uno sconto al padrone di casa.