Tra novità e prossime scadenze la cedolare secca sugli affitti potrebbe vivere prossimamente un periodo migliore di quello del recente passato quando doveva rappresentare la soluzione ideale soprattutto per i proprietari anche se in realtà è stata scelta da pochi.
Eppure il fatto di pagare un’imposta sostitutiva rispetto a quelle dovute sulle locazioni, cioé Irpef, imposta di registro e di bollo, pari al 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti, sembrava una rivoluzione. Ora però per incentivare questa scelta per i canoni di locazione concordati l’aliquota ridotta é scesa al 15%, con effetto a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013. Quindi locatori e conduttori che scelgono la cedolare secca su affitti a canone concordato potranno fruire del taglio all’imposta sostitutiva sia per i versamenti in corso, in caso di rateazione del primo acconto per il 2013, sia per l’acconto di novembre che va in scadenza il 2 dicembre prossimo.
E qui arriviamo al capitolo delle scadenze: entro il 2 dicembre andrà versata la seconda (o unica) rata di acconto della cedolare secca. Per chi abbia già pagato la prima rata di acconto pari al 38% entro il 17 giugno (o 8 luglio se beneficiava della proroga per chi ha gli studi di settore), ora va versato il restante 57%. Invece se un appartamento è stato affittato per la prima volta nel corso dell’anno con opzione per la cedolare in sede di registrazione del contratto non è dovuto l’acconto 2013, ma qualora nel 2012 fosse in corso un contratto di affitto con il precedente inquilino e si fosse optato per la cedolare, l’acconto del 95% va calcolato sul dato storico risultante dalla dichiarazione dei redditi.
Inoltre sarà possibile scegliere il metodo previsionale per l’acconto qualora la cedolare per l’anno in corso sia inferiore a quella dell’anno precedente. In questo caso l’acconto versato deve essere almeno pari al 95% dell’imposta dovuta per il 2013. Una scelta che conviene soprattutto a chi nel 2012 aveva un appartamento affittato con cedolare secca, il cui contratto è cessato nel corso del 2013 e l’immobile è ora sfitto.